Encierro

Una parte dei festeggiamenti in onore di San Firmino è costituita dal cosiddetto encierro, ossia la corsa dei tori verso Plaza de Toros. Si svolge dal 7 al 14 Luglio, e le vie interessate dal percorso sono colme di persone che corrono assieme agli animali. Le immagini dell’encierro sono l’emblema dei Sanfermines.

Se l’inizio dei Sanfermines è il 6 Luglio, soltanto dal mattino successivo si consuma questo “strano rito”, che affonda le radici nel periodo medievale. Un tempo i pastori delle campagne della Navarra portavano i loro tori a Pamplona per la tradizionale corrida. La notte precedente alla manifestazione si accampavano fuori dalla città, per poi condurre gli animali in centro, passando per le strette vie. Questa abitudine è diventata, in seguito, l’evento folkloristico conosciuto in tutto il mondo.

Il percorso è sempre lo stesso, coinvolgendo esclusivamente la parte più antica della città. Allo sparo di un razzo, si aprono i cancelli del recinto e i tori affrontano subito la salita di Calle Santo Domingo. La corsa prosegue verso Piazza del Municipio e imbocca Calle Mercaderes. La parte finale si consuma in direzione di Calle Estafeta e, infine, lungo la stretta stradina che conduce a Plaza de Toros.

Corsa dei tori a Pamplona
Momenti dell'encierro a Pamplona

La confusione regna sovrana nei pochi minuti dell’encierro, con gente che precede o segue i tori a una velocità di circa 25 chilometri orari. Alcuni, con più esperienza, sono incaricati di sollecitare gli animali che rimangono indietro rispetto al gruppo, e che sono tendenzialmente più pericolosi. Ogni giorno vengono sostituiti i tori dell’encierro precedente, poiché gran parte di essi sono già stati uccisi durante la corrida. Le polemiche che ruotano attorno alla corsa dei tori sono note e riguardano le atrocità subite dagli stessi, oltre al rischio che corrono le persone. Negli anni passati alcuni partecipanti sono morti, sia per eccesso d’imprudenza che per le non perfette condizioni fisiche durante la corsa.

Per questo, il regolamento dell’encierro prevede alcune limitazioni: innanzitutto possono entrare nel percorso soltanto coloro che hanno compiuto diciotto ani di età; non devono essere sotto gli effetti dell’alcool per non rischiare di perdere la lucidità durante l’encierro; infine, sono assolutamente vietate macchine fotografiche e telecamere, seppur la tentazione di immortalare le scene è alta!

Nei giorni dell’encierro partecipano in media duemila persone, mentre il numero raddoppia nel finesettimana. Chi non se la sente di rischiare in prima persona ma vuole assistere all’encierro da vicino, può occupare gli spazi dietro gli steccati: operazione difficile se non si arriva con qualche ora di anticipo rispetto all’inizio della corsa.

Nei minuti precedenti l’encierro, precisamente alle 07:55, alle 07:57 e alle 07:59, vengono intonati dei canti in onore di San Firmino, sia in lingua basca che in castigliano. Una statuetta del santo viene riposta in una piccola nicchia lungo Calle Santo Domingo.

Nel corso della lunga storia dell’encierro, ci sono delle curiosità da raccontare. Ad esempio, nell’anno 1959 l’intero percorso fu completato in ben mezz’ora, mentre nel 1997 un singolo toro impiegò soltanto un minuto e quarantacinque secondi!

La corsa dei tori continua a dividere l’opinione pubblica spagnola: da una parte c’è chi si schiera a difesa dell’encierro; dall’altra coloro che denunciano la crudeltà verso i tori, oltre che l’estrema pericolosità per le persone.